La storia della miniera d'Oro della Guia

Tra tante “meraviglie” del Monte Rosa c’è anche l’oro.
Non solo quello perso in frammenti tra le sabbie fini dei fiumi, luccicante, finissima traccia che attrasse fin da antico tempo i cercatori a risalire dalle pianure lungo le vallate fino agli imponenti ghiacciai e ai dirupi rocciosi; ma anche quello chiuso come un tesoro nello scrigno più segreto e buio delle pieghe rocciose che rinserrano giacimenti di piriti aurifere affioranti in filoni attraverso gneiss e micacisti che venano questo gran monte, colosso ghiacciato che si eleva altissimo nel mezzo delle Alpi.

Questa preziosa preda minerale è stata spiata, scrutata, frugata, scavata di valle in valle attraverso una lunga storia che ha fatto di questa montagna una sorta di laboratorio minerario. Le antiche miniere d’oro del Monte Rosa (tra cui celebri quelle nei dintorni di San Carlo in Valle Anzasca e più in su quelle di Pestarena nel territorio di Macugnaga) non soltanto consentono di rivistare una “meravigliosa” storia di metamorfosi naturali, ma testimoniano anche una non meno “meravigliosa” storia dell’industriosa fatica dell’uomo, intessuta di invenzioni già ritenute quasi “magiche”, pazientemente convertite in risorse strumentali di un’arte che fu insieme faticosissima ed ingegnosissima, praticata nel buio cieco delle gallerie scavate nella montagna alla ricerca di una luce minerale brillante, colorata, viva.

I resti di tali miniere costituiscono così il “teatro” di un’avventura di civiltà che è tutta da scoprire. Il Museo della Miniera d’oro della Guia nei pressi di Fornarelli di Macugnaga in Valle Anzasca, costituisce cos,ì sia un’occasione di esplorazione naturalistica, sia un’avvincente approccio alla storia dell’attività mineraria e della sua cultura tecnologica. Quella della “Guia” è la prima Miniera d’oro nelle Alpi aperta alle visite turistiche-culturali-didattiche; essa è la prima “miniera-museo” in Italia: la visita guidata di essa, consente di toccar con mano, di fare esperienza “al vivo” di come, con quali attrezzi, con quali procedimenti, in quali situazioni si lavorava nelle miniere d’oro, nel mentre consente di godere dello spettacolo naturalistico delle grotte, dei cunicoli, delle gallerie scavate nelle più segnate vene della montagna, in cui si rispecchia mirabilmente una tra le più complesse vicende orogenetiche di tutte le Alpi.